FLUXUS


LE PERFORMANCE DEI POETI

Fotografie di Fabrizio Garghetti e Fabio Emilio Simion


A CURA DI FAMIGLIA MARGINI

Dal 31 Ottobre 2019
al 6 Novembre 2019


Fabbrica del Vapore
Vernissage Giovedì 31 Ottobre ore 18.00

Live Performance:
di Michelangelo Jr Gandini “Fuori Tempo”
di Zanotto e Camera “Una storia d’Amore qualsiasi”

- Ma chi di meglio di un fotografo poteva fissare e sottolineare queste performance? Anzi: cosa resterebbe delle stesse senza la ripresa fotografica? -
Gillo Dorfles


Di tanta arte in movimento non rimarrebbe traccia, se non ci fosse testimonianza.
Di un happening di poesia visiva o sonora, di una performance resta la documentazione fotografica, il segno del genio, il valore del documento.

Nel periodo di fermento dagli anni ‘70 ad oggi, sulla scena internazionale, nascono movimenti d’avanguardia, gruppi, festival, spazi deputati e situazionismi anticonvenzionali – Milano Poesia, il Living Theatre, Domus Jani, Out Off, il Fluxus – Fabrizio Garghetti e Fabio Emilio Simion sono tra i pochi fotografi italiani puntualmente presenti ad immortalare tutta quest’ansia di libertà e di rivoluzione artistica.
Le documentazioni fotografiche vibrano di autentica tensione morale e immortalano il desiderio di catturare l’attimo di poesia assoluta, il fotografo e, con lui lo spettatore, entrano nel flusso e nel senso dell’esistenza.

Spesso fianco a fianco, con le loro macchine fotografiche, Emilio Fabio Simion con un aplomb da architetto delle forme e Fabrizio Garghetti impertinente ed intuitivo, azionista della fotografia

che irrompe fin sulla scena per testimoniare. Altre volte l’Archivio di uno è complementare all’altro, in ogni caso, la documentazione fotografica di queste performance, tanto rara quanto unica, riveste oggi un valore inestimabile.
Un incontro dialettico tra due dei più celebri Archivi milanesi è la scintilla che dà luce alla mostra “FLUXUS: Le Performance dei poeti”, una jam session che coinvolge gli artisti ritratti nelle loro migliori performance, da Yoko Ono a John Cage, Giuseppe Chiari, Nam June Paik, Julien Blaine, Dick Higgins, Daniel Spoerri, Joe Jones, Ben Vautier, Emmett Williams, Walter Marchetti, Gian Emilio Simonetti, Esther Ferrer, Sarenco, Takako Saito...

I due fotografi Fabrizio Garghetti ed Emilio Fabio Simion hanno scelto di esporre gli scatti riuniti in “Strisciate”, foto-sequenze di straordinaria intensità che racchiudono il senso di azione e pensiero della performance.

Le “Strisciate” sono un’invenzione originale che permette di cogliere nella sintesi visiva lo sviluppo dell’esecuzione artistica in un colpo d’occhio. Un progetto fotografico che funge da paradigma e suggello di tanta arte in movimento, documentata ed archiviata, ora finalmente visibile grazie alla collaborazione di Francesco Martines che sta compiendo un attento lavoro di digitalizzazione, restauro e composizione.

Fabrizio Garghetti nato a Salsomaggiore, nel 1939, si è dedicato fin da piccolo alla fotografia. Lo racconta Gillo Dorfles : Se, tra i tanti che hanno ripreso le azioni di questi e degli altri artisti del corpo, c'è un fotografo che li ha seguiti passo passo -con amore e straordinaria fedeltà, ma anche con humor e con abilità tecnica- questi è appunto Fabrizio Garghetti. Rimangono così, per i contemporanei e per i posteri, alcune documentazioni irripetibili nella loro efficacia, -che più meglio di ogni cronaca scritta- possono offrirci la testimonianza di una delle più fertili stagioni dell'ultimo cinquantennio.

Fabio Emilio Simion nato a Fiera di Primiero, in Trentino, nel 1940. Autore di oltre trenta libri fotografici, ha collaborato con le principali testate italiane, tra cui “Domus”, “La Gola”, “Alfabeta”, “Ottagono”, e ha realizzato copertine discografiche e manifesti per musicisti italiani e internazionali, tra cui gli Area, Demetrio Stratos, Franco Battiato, Alberto Camerini, Eugenio Finardi, la PFM, e molti altri. A lungo Simion ha fotografato in studio i prodotti della vita materiale e di quella industriale, secondo lo stile e le regole del più raffinato still life. Peculiarità della produzione di Simion è la conversazione tra oggetti e significati da decifrare in un opportuno gioco di rimandi, un approccio di relazioni maturato nel rapporto di lavoro col grande art director Gianni Sassi.