LIA PASCANIUC

Un bagno di umanità nello sguardo di ricerca e speranza volto verso orizzonti lontani. Confini fra cielo e terra che riflettono la necessità di scoperta, che non consiste nel cercare nuove terre, ma nell’avere nuovi occhi.
L'unico viaggio irrinunciabile è infatti l'esplorazione dell'io, la riflessione sul cambiare luogo arricchendo se stessi e la nuova terra. Le fotografie dell’artista sono scattate da un occhio che tacito interroga il vagabondare assorto dei popoli, sospesi nella calma di un riposo legato alla semplicità ermetica e misteriosa del mondo.
Emigrare nel mondo contemporaneo ha un’essenza diversa da quella del passato, poichè la globalizzazione divide tanto quanto unisce e le cause della divisione sono le stesse che, dall'altro lato, promuovono l'uniformità del globo. In parallelo al processo emergente di una scala planetaria per l’informazione e il commercio, viene messo in moto un altro processo che impone dei vincoli spaziali, quello che chiamiamo "localizzazione".
La complessa e stretta interconnessione dei due processi comporta che si vadano differenziando in maniera drastica le condizioni in cui vivono intere

popolazioni e ciò che appare come conquista di globalizzazione per alcuni, rappresenta una riduzione alla dimensione locale per altri. Dove per alcuni la globalizzazione segnala nuove libertà, per molti altri discende come un destino non voluto e crudele.

Le forme e il loro gioco di rimandi con la luce, la natura nella sua complessa e surreale conformazione, sono il principio della curiosità artistica di Lia, che dà vita a concettuali immagini costruite sulla concretezza visiva e sensoriale dell'ambiente.

Classe 1981, Lia ha studiato arti e mestieri contemporanei in Romania per poi volare verso l'Italia, precisamente a Torino. Nella città della Mole si è specializzata in campo economico, senza mai abbandonare la sua forma di espressione privilegiata: la fotografia.

Tuffandosi nell'ambiente della società liquida, si è appassionata alle istallazioni, anche site specific, attraverso le quali altera ed esalta spazi e contesti.
La natura e la sua evoluzione mutevole come struttura portante della vita umana è un ispirazione costante, che si arricchisce durante i numerosi viaggi di Lia per il mondo.

“Movement – Inner Territories”
Boundaries between heaven and earth that reflect the need for discovery, which consists not in seeking new landscapes, but in having new eyes. The only essential travel is in fact the exploration of yourself, the reflection on changing location achieving the enrichment of yourselves and of the new earth. The artist's photographs are taken by an implied eye that question the wandering people, which are suspended in a peaceful resting tightly linked to the simplicity and the mystery of the world. To emigrate in the contemporary world has a different essence from the past, because globalization divides as much as it connect, and the causes of division are the same that promote the uniformity of the globe. In parallel to the emerging process of global information and commerce, another process is set in motion, that imposes spatial constraints, what we call "localization." The close interconnection of the two processes create a drastic differentiation between the living condition of entire populations, and what appears as a triumph of globalization for some, represents a reduction on a local dimension for others. Where for some people globalization indicates new freedoms, for many others it descends like an unmwanted and cruel fate.