Grace Zanotto

GRACE ZANOTTO

Art Curator

GRACEZANOTTO@GMAIL.COM
PH: 328 7141308



Nata il 9 agosto del 1982 a Marostica. Laureata presso l'Istituto Europeo di Design nel 2004. E in Scultura presso l’Accademia di Belle Arti di Brera nel 2013. Relazione sul Ruolo sociale dell’artista.(voto 110 e Lode).
Inoltre è segretario del Movimento dei Liberi Cittadini del Mondo.


Tra le mostre collettive:
IV Biennale di Malindi a cura di Achille Bonito Oliva, Fondazione Sarenco, Kenya 2012; Unveiled, Miami Art Basel, Merc Studios, 2011; Terzo Rinascimento, Palazzo Ducale, Urbino, 2010; Chief & Chic, U-Man, Marano d’Isera (TN), 2009; Numero Due, Triennale, Milano, 2008; Biennale di Caserta, Reggia di Caserta, 2008; InContemporanea, MiArt, Milano, 2008; Miami Art Basel, Bon Vivant Gallery, 2007; Street Art, Sweet Art, PAC, Milano, 2007; Festival Impronte d’Esistenza, Colonne di San Lorenzo, Milano, 2006; Peggy and Beyond, Fondazione Peggy Guggenheim, Venezia, 2004.

La ricerca di una possibilità di salvezza del genere umano l’ha spinta a realizzare performance in cui la fisicità si scontra con le regole imposte dalle tribù di oggi. Le sue sculture ed oggetti sono spesso frutto di una rielaborazione di scarti di produzione industriale, elementi imperfetti che concorrono con la loro unicità a rappresentare corpi, animali, arredi e giochi.

Nel 2004 partecipa alla mostra "Peggy and Beyond" alla Guggenheim di Venezia.

Il 26 gennaio 2006 apre come socia fondatrice e presidente la galleria d'arte contemporanea Famiglia Margini inaugurata con collage di Dario Fo.

Navigando fra sinergie e nuove correnti artistiche, ha intensificato l’attività di curatela nella ricerca e proposizione di giovani artisti italiani e stranieri fornendo una mappatura del contemporaneo per catturare le innovazioni in anteprima.

Nell'ottobre 2006 è Art director e artista partecipante del Festival "Impronte d'Esistenza" alle colonne di S. Lorenzo
a Milano.

Con una serie di performance della galleria d'Arte Famiglia Margini si inaugura nel 2007 al PAC (Padiglione d'Arte Contemporanea di Milano) l'evento "Street Art, Sweet Art".

A seguito della messa in scena "L'Adultera Lapidata", il 6 Dicembre 2007 al Miami Art Basel presso la galleria Bon Vivant, Grace Zanotto si offre volontaria fino all'autoinfibulazione al costo di essere Gesù Cristo Donna. Performance d'interventismo socio-politico contro le mutilazioni genitali: "Infibulazione", che verrà presentata in forma di documentazione video durante il MiArt il 6 Aprile 2008 presso lo stand InContemporanea.

Nel 2008 espone alla Biennale di Caserta, lo stesso anno durante mostra "Numero Due" alla Triennale Milano partecipa con l'installazione "Angelo Trans Impiccato" e la performance con Anima Nera.

Idealizzando il lavoro di curatela come possibilità di radunare gli artisti pronti ad assumere il proprio ruolo sociale e di incanalare messaggi nella rete delle comunicazioni.

Viene convocata come giurata del concorso “Walk on Rights” di Amnesty International dove l’arte si pone a difesa dei diritti umani. Partecipa alla giuria di numerosi premi tra i quali “Premio Ora” ed “Who Art You? NoLab”.

Oggi la sua ricerca curatoriale si spinge a ricanonizzare il valore del Bello nel contemporaneo attraverso le arti figurative per trovare delle risposte allo spaesamento emozionale.

Si apre così la rassegna “Terzo Rinascimento” che da Palazzo Ducale di Urbino si muove di città in città, contaminando i territori che la ospitano ed ibridandosi con le ricerche artistiche
in atto.

Al Castello normanno di Aci Castello (Catania) martedì 27 luglio 2010:
“Il sindaco di Aci Castello celebra il matrimonio fra Aci e la ninfa Galatea col Burka”. Performance. Primo matrimonio fra due donne celebrato in Italia, da un sindaco siciliano, il suggello di un'unione multiculturale: una donna in burka si unisce ad una dama bianca.
Oltre la mitologia classica, oltre le trincee ideologiche fra cattolici e islamici, un gesto coraggioso che può aprire la strada, anche in Italia, per l'accettazione dell'amore in ogni sua forma.

Interessata al Burka come massima icona della sottomissione umana, lo assume e lo ricostruisce con coraggiosa autoironia.
Allo scopo di portare nell’unica strada che attraversa il mondo, il valore del dialogo e del rispetto dell’altro;
si assume il compito di animare un gruppo di lavoro intercontinentale che collabora a costruire e documentare fotograficamente il percorso delle SuperBurkaGirl.

Attualmente lavora con materiali fotoluminescenti, sperimentando, ed inizia a progettare installazioni e performance non solo per esseri umani..